Handel: el triunfo del tiempo y el desengaño

Imagen de previsualización de YouTube

G. F. Handel – Il Trionfo del Tempo e del Disinganno | René Jacobs (Ambronay 2018)

RESUMEN

PARTE PRIMASonata

Aria

BELLEZZA
Fido specchio in te vagheggio
lo splendor degl’anni miei:
pur un dì mi cangerò.
Tu sarai sempre qual sei,
io qual sono, e in te mi veggio;
sempre bella non sarò.
Fido specchio, ecc.

Recitativo

PIACERE
Io che sono il Piacere giuro,
che sempre sarai bella.

BELLEZZA
Ed io, io che sono la Bellezza
giuro di non lasciarti:
e si manco di fede
importuno dolor sia mia mercede.

Aria

PIACERE
Fosco genio, e nero duolo
Mai non vien per esser solo,
Perché un sol, mille ne fa.
Chi l’impero non toglie dal pensiero
giorno lieto non avrà.
Fosco genio, ecc.

Recitativo

TEMPO
Ed io che’ Tempo sono…

DISINGANNO
unito al Disinganno..

TEMPO
discoprirò, che la Bellezza è un fiore…

DISINGANNO
che in un sol giorno è vago e bello,
e muore.

Aria

DISINGANNO
Se la bellezza perde vaghezza,
se cade o more non torna più.
E un sol momento ride contento
il vago fiore di gioventù.
Se la bellezza, ecc.

Recitativo

PIACERE
Dunque si prendan l’armi…
e si vedrà quali più forza avranno:
il Piacer…

BELLEZZA
la Bellezza…

TEMPO
Il Tempo…

DISINGANNO
Il Disinganno.

Aria

BELLEZZA
Una schiera di piaceri
posi in guardia ai miei pensieri,
l’altra meco pugnerà.
Si vedrà se del Tempo i morsi alteri
san rapir la mia beltà.
Una schiera, ecc.

Recitativo

TEMPO
I colossi del sole
per me caddero a terra:
e una frale beltà meco fa guerra?

Aria

TEMPO
Urne voi, che racchiudete tante belle:
apritevi, mostratemi
se di quelle qualche luce in voi restò.
Ma chiudetevi:
sono larve di dolore,
sono scheletri d’orrore
ch’il mio dente abbandonò.
Urne voi, ecc.

Recitativo

PIACERE
Sono troppo crudeli i tuoi consigli,
di Gioventù solo i piaceri son figli.

Duetto

BELLEZZA E PIACERE
Il voler nel fior degl’anni
fra gl’affanni
passar l’ore è vanità.
I pensieri più severi
son del verno dell’età.
Il voler, ecc.

– Recitativo

DISINGANNO
Della vita mortale, scorre un guardo, il confine.
Pur di tempo si breve
voi l’aurora vedete, e non il fine.

BELLEZZA
Il Tempo non si vede;
nacque per gioco sol di folle arciero
et è solo crudel per chi gli crede.

Aria

BELLEZZA
Un pensiero nemico di pace
fece il Tempo volubile edace
e con l’ali la falce gli diè.
Nacque un altro leggiadro pensiero
per negare si rigido impero
on’il Tempo, più Tempo non è.
Un pensiero, ecc.

Recitativo

DISINGANNO
Folle, tu nieghi il Tempo,
et in quest’ora
egli di tua beltà parte divora.
Dimmi, degl’avi tuoi ora che resta?
Restano l’ossa algenti,
che cela un’urna breve, un freddo sasso.
Degl’anni tuoi già spenti,
dimmi, che ti rimane? O folli inganni!
La beltà non ritorna, e tornan gl’anni.

PIACERE
Il Tempo sempre all’uomo
è ingrato oggetto.

BELLEZZA
Con ingegnosa frode,
quando a lui non si pensa,
allor si gode.

Aria

TEMPO
Nasce l’uomo ma nasce bambino,
nasce l’anno ma nasce canuto.
Uno è sempre al cader più vicino,
l’altro sorge dal tempo caduto.
Nasce l’uomo, ecc.

Aria

DISINGANNO
L’uomo sempre se stesso distrugge,
l’anno sempre se stesso rinuova.
Uno parte ma torna se fugge,
l’altro parte ma più non si trova.
L’uomo sempre, ecc.

Recitativo

PIACERE
Questa è la reggia mia:
vagheggiami diviso in varie forme.
Coronato di rose,
mira scolpito in bianco marmo eletto
leggiadro stuol di giovanetti erranti.
Mira quello che dorme,
ai papaveri unite
l’edere fresche a lui fanno corona,
molto crine è disciolto e non si cangia
o per pensier s’imbianca.
Poi dalla parte manca
vedi il dolore in nera pietra espresso,
col riso al labbro
un bel garzon l’uccide.
L’altro, cb’è presso a lui, col fiero ciglio,
guarda le soglie della reggia, e dice:
“ite pallide cure, ite in esiglio.»

Sonata (Cocerto per organo)

Recitativo

BELLEZZA
Taci: qual suono ascolto?

Aria

PIACERE
Un leggiadro giovinetto
bel diletto desta
in suono lusinghier.
E vuoi far con nuovo invito
che l’udito
abbia ancor il suo piacer.
Un leggiadro giovinetto, ecc.

Recitativo

BELLEZZA
Ha della destra l’ali,
anzi fa con la mano
opre più che mortali.

Aria

BELLEZZA
Venga il Tempo,
e con l’ali funeste
tolga queste
care gioie in sì placide rive.
Egli dorme, o non ha più gl’artigli;
no, non giovano tanti consigli
se per vivere mai non si vive.
Venga il Tempo, ecc.

Aria

DISINGANNO
Crede l’uom ch’eg]i riposi
quando spiega i vanni occulti.
Ma se i colpi sono ascosi,
chiari poi sono gl’insulti.
Crede 1’uom, ecc.

Recitativo

TEMPO
Te credi che sia lungi,
e il Tempo è teco.

BELLEZZA
Piacere, io non t’intendo;
meco sempre tu sei, misto d’affanno,
e meco è sempro
il Tempo, e il Disinganno.

TEMPO
Quanto chiude la terra è il regno mio.
Se me veder non vuoi,
pensa di farti in Cielo un’altra sede,
in Cielo, ov’io non giungo,
e dove bella Eternità risiede.
Fa di me miglior uso,
che se il Piacer t’inganna;
con tardo pentimento
mi chiamerai: et io dirò «non sento’

Aria

TEMPO
Folle, dunque tu sola presumi
che non voli più il Tempo per te?
Vo per mari, per monti, per fiumi,
chiuse rocche
fra bellici orrori
lieti alberghi di rozzi pastori
solo ardito trascorro col piè.
Folle, dunque, ecc.

Recitativo

DISINGANNO
La reggia del Piacer vedesti, or vieni.

TEMPO
Chiedi piacer sincero;
vieni alla reggia, ove risiede il vero.

Cuarteto

BELLEZZA
Se non sei più ministro di pene,
per vedere ove è il vero piacere
la tua scorta fedel seguirò.

PIACERE
Non lasciare la strada fiorita:
tu non sai qual sentiero t’addita.

DISINGANNO E TEMPO
Se ti vanti piacere sincero,
perché fuggi lo specchio del vero?

PIACERE
Io preparo presenti contenti,
e non offro un’immagin di bene
ch’agli eroi per idea s’inventò.

BELLEZZA
Se non sei, ecc.

PARTE SECONDA

Recitativo

TEMPO
Se del falso piacere
vedesti già la favolosa scena,
del teatro del vero
ecco, il velo io descopro.
Osserva, e mira,
mira colei che Verità s’appella;
vedrai che non s’adorna,
e sempre è bella.
Con bianca veste cinta,
mira come si volge al Sole eterno,
e quello specchio mira
che a frale sguardo, et all’uman pensiero,
il falso rende al falso,
il vero al vero.

Aria

PIACERE
Chiudi, chiudi i vaghi rai
volgi lungi il tuo pensier.
O per sempre perderai,
infelice, il tuo piacer.
Chiudi, chiudi, ecc.

Recitativo

TEMPO
In tre parti divise
l’ore del viver tuo misura, e vedi;
vedi il Tempo caduto,
vedi ingrata il rifiuto
dei lumi eterni,
e vedi il proprio errore.
Vedi il presente,
che nascendo muore.
Di là dal denso velo
ove giace il futuro,
se il tuo sguardo non scopre,
il varco è aperto alla speranza,
all’opre.

Aria

BELLEZZA
Io sperai trovar nel vero
il piacer, ne il veggio ancora.
Anzi il mio fato severo
si consistra alla sua vista
e si perde o si scolora.
Io sperai, ecc.

Recitativo

PIACERE
Tu vivi invan dolente,
se mi cerchi e mi chiami,
io son presente.

Aria

PIACERE
Tu giurasti di mai non lasciarmi,
o il dolore che sia tua mercede.
Se risolvi di più non amarmi,
sai la pena
a chi manca di fede.
Tu giurasti, ecc.

Recitativo

TEMPO
Sguardo, che infermo ai rai del sol si volge,
non sostiene il gran lume,
incolpa il sole,
et è l’error dei sensi.
Che risolvi? Che pensi?

Duetto

BELLEZZA
Io vorrei due cori in seno:
un per darlo al pentimento,
al piacer l’altro darei.

DISINGANNO
Ma dimmi,
a qual piacere?

BELLEZZA
Al piacer che più sereno
pone in vista il mio contento,
di cui poi mi pentirei
Io vorrei, ecc.

Recitativo

DISINGANNO
Io giurerei, che tu chiudesti i lumi
nello specchio del vero.

BELLEZZA
I lumi io chiusi perché timor mi prese
di perder la bellezza, e il mio Piacere.

DISINGANNO
Quanto l’alma è più bella
della spoglia mortale
tanto a Piacer terreno
vero Piacer prevale.

Aria

DISINGANNO
Più non cura valle oscura
chi dal monte saggio vede
ch’ella siede in basso orror.
E d’averla un giorno amata
è cosi l’alma sdegnata
che detesta il proprio error.
Più non cura, ecc.

Recitativo

TEMPO
E un ostinato errore
lasciar sicuro duce
che il piede errante a buon cammino
ha scorto.
Teco è Tempo, e Consiglio,
e presto il porto.

Aria

TEMPO
È ben folle quel nocchier
che non vuoi cangiar sentier
e conosce il vento infido.
Navicella benché adorna,
torna, torna,
finché hai tempo, torna al lido.
E’ ben folle, ecc.

Recitativo

BELLEZZA
Dicesti il vero, e benché tardi intesi.
Ma pur nel mio cordoglio,
con riflesso di duol, voglio e non voglio.

Quartetto

BELLEZZA
Voglio Tempo per risolvere…

TEMPO
Teco è il Tempo…

DISINGANNO
… ed il Consiglio…

PIACERE
… ma il Consiglio è il tuo dolor.

TEMPO
Pria ch’io ti converta in polvere,
segui il ben…

DISINGANNO
Fuggi il periglio…

PIACERE
… tempo avrà per cangiar cor.

BELLEZZA
Voglio Tempo, ecc.

Recitativo

BELLEZZA
Presso la reggia ove il Piacer risiede
giace vago giardino.
Ivi torbido rio si muove appena
per aura densa e grave;
dimmi, quel rio, d’onde deriva?

DISINGANNO
Ascolta. Deriva da quei pianti
che sparge il mondo insano,
e formano quell’aura
gravi e densi sospir di folli amanti.

BELLEZZA
Giunge quel rio nel mar?

DISINGANNO
Manca per via,
perché il suo fine,
e il buon sentiero oblia.

BELLEZZA
Ed il pianto de’ giusti?

DISINGANNO
Ha stille, che in vederle sembrano vili,
e pure in ciel son perle.

Aria

PIACERE
Lascia la spina,
cogli la rosa;
tu vai cercando
il tuo dolor.
Canuta brina per mano ascosa,
giungerà quando
noi crede il cor.
Lascia la spina, ecc.

Recitativo

BELLEZZA
Con troppo chiare note
La Verità mi chiama;
Disinganno cortese,
dello specchio del vero
deh! fa ch’io veggia un’altra volta il lume.

DISINGANNO
Eccolo, è pronto.

BELLEZZA
Addio, Piacere, addio.

Aria

BELLEZZA
Voglio cangiar desio
e voglio dir, «mi pento”
non dir “mi pentirò”.
Quando mancar mi sento,
non voglio dar a Dio quello
che più non ho.
Voglio cangiar, ecc.

Recitativo

BELLEZZA
Or che tiene la destra
vero specchio immortale,
tu cadrai, vetro frale,
ecco, ti getto, infido specchio, a terra.

PIACERE
Ferma!

DISINGANNO
Che tenti, ardito?

Aria

DISINGANNO
Chi già fu del biondo crine
consigliero, al suoi cadrà.
Soffra pur le sue ruine,
se sovente egli compose
con i gigli e con le rose
tanti inganni alla beltà.
Chi già fu, ecc.

Recitativo

BELLEZZA
Ma che veggio, che miro?
Io credea d’esser bella, e son deforme.
Nelle mie chiome bionde
con catene di rigidi serpenti,
la vergogna, il dolore,
morda nei mei contenti pensieri.
Sì, sì cadete a terra
ricche pompe del crine!
sia questo giorno ai miei deliri il fine.

Aria

BELLEZZA
Ricco pino nel cammino
getta al mare e gemme et ori
se a lui sono inciampo al piè.
I tesori
trova allor ch’egli disperde
ad un legno che si perde
trovar porto è gran mercè.
Ricco pino, ecc.

Accompagnato

BELLEZZA
Si, bella Penitenza,
mentre io spargo pentita amaro pianto,
porgimi irsuto ammanto
e mentre io gette i fior, dammi le spine.
In romitto confine
vivrò, ma sempre sola,
che deve solo in solitari chiostri,
mostro di vanità, viver fra mostri.

Duetto

DISINGANNO E TEMPO
Il bel pianto dell’aurora
che s’indora, è una perla in ogni fior.
Pur men grato è quell’umore
di quel pianto, che in un core
già pentito, apre il dolor.
Il bel pianto, ecc.

Recitativo

BELLEZZA
Piacer, che meco già vivesti,
il vero tu mira ancora
in questo specchio, o vola sì lontano da me,
che del tuo vil natale
io mai più non rammenti il quando e il
come,
e di te perda e la memoria, e il nome.

Aria

PIACERE
Come nembo che fugge col vento
da te fuggo sdegnato e severo.
Se l’inganno è il mio solo alimento
come viver io posso nel vero?
come nembo, ecc.

Accompaganto

BELLEZZA
Pure del Cielo intelligenze eterne,
che vera scuola
a ben amare aprite,
udite, angeli, udite il pianto mio,
e se la Verità dal Sole eterno
tragge luce immortale, e a me lo scopre,
fate che al gran desio
rispondam l’opre.

Aria

BELLEZZA
Tu del Ciel ministro eletto
non vedrai più mio petto
voglia infida, o vano ardor.
E si vissi ingrata a Dio
tu custode del cor mio
a lui porta il nuovo cor.
Tu del Ciel, ecc.

fuente karol.es

PRIMERA PARTESonata

 Aria

BELLEZA
Fiel espejo, en ti contemplo
el esplendor de mis años juveniles.
Tal vez un día yo cambiaré,
mas tú permanecerás igual.
Yo, tal cual soy, en ti me veo;
aunque siempre hermosa no seré.
Fiel espejo…

Recitativo

PLACER
Yo, el Placer,
juro que siempre serás hermosa.

BELLEZA
Y yo, que soy la Belleza,
juro no abandonarte;
y si no cumplo mi juramento
que un intempestivo dolor sea mi castigo.

Aria

PLACER
Triste numen y negro dolor
nunca llegan a estar solos,
pues uno solo hace miles.
Quien su poder no aparta de su mente,
no tendrá ni un día de dicha.
Triste numen, etc.

Recitativo

TIEMPO
Y yo que el Tiempo soy…

DESENGAÑO
…junto al Desengaño…

TIEMPO
… te descubriré que la Belleza es una flor…

DESENGAÑO
… que en un solo día es graciosa y hermosa,
y muere.

 Aria

DESENGAÑO
Si la belleza pierde la hermosura,
si ella cae, o muere, no vuelve más.
Y un solo instante ríe contenta
la hermosa flor de la juventud.
Si la belleza pierde, etc.

Recitativo

PLACER
Entonces, tomemos las armas,
y veamos con que fuerzas cuenta cada uno:
el Placer…

BELLEZA
… la Belleza…

TIEMPO
… el Tiempo…

DESENGAÑO
… el Desengaño.

Aria

BELLEZA
Una escuadra de placeres
se han puesto en guardia en mi mente,
y todos juntos apuñalaremos a mi oponente.
Se verá si los altaneros ataques del Tiempo
pueden arrebatar mi esplendor.
Una escuadra, etc.

Recitativo

TIEMPO
Los colosos del sol,
por mí fueron derrotados.
¿Y una frágil belleza quiere hacerme la guerra?

Aria

TIEMPO
Sepulcros, vosotros que guardáis tantas bellezas,
abríos y mostradme si de ellas
algún brillo queda aún en vosotros.
Mas, ¡cerraos!
sois fantasmas de dolor,
sois horrorosos esqueletos
que mis dientes ya no roen.
Sepulcros, vosotros, etc.

Recitativo

PLACER
Tus consejos son demasiado crueles,
los placeres sólo son hijos de la Juventud.

Dúo

BELLEZA Y PLACER
Desear pasar las horas entre anhelos,
en la flor de los años,
es una insensatez.
Los pensamientos más severos
son propios de la edad madura.
Desear pasar, etc.

Recitativo

DESENGAÑO
Hasta el confín de la vida mortal,
echa tú una mirada, pues sólo estás viendo
el breve tiempo de la aurora, y no el final.

BELLEZA
El Tiempo no se ve;
nace del juego de un arquero loco
y es cruel sólo con quienes en él creen.

Aria

BELLEZA
Un pensamiento enemigo de la paz
hizo voraz al voluble Tiempo,
y con alas la guadaña le dio.
Pero nació otro hermoso pensamiento,
para oponerse a tan cruel poder,
donde el tiempo ya no es tiempo.
Un pensamiento, etc.

Recitativo

DESENGAÑO
Insano, niegas al Tiempo,
mientras que en este mismo momento
él está devorando parte de tu hermosura.
Dime, ¿qué queda hoy de tus ancestros?
Quedan los huesos helados de una leve tumba,
cubierta por una fría lápida.
De tus años ya pasados,
dime, ¿qué queda? ¡Qué locos desvarío!
La belleza no regresa y pasan los años.

PLACER
Para el ser humano el Tiempo
es siempre un tema desagradable.

BELLEZA
Con ingenioso engaño,
cuanto menos en él se piensa,
más se le disfruta.

Aria

TIEMPO
Nace el ser humano, pero nace bebé;
nace el año, pero nace anciano.
El uno está siempre cercano a su fin,
el otro surge del tiempo pasado.
Nace el ser humano, etc.

Aria

DESENGAÑO
El hombre siempre se destruye a sí mismo;
el año siempre se renueva a sí mismo.
El uno parte, pero regresa para ser fugaz;
el otro parte, pero ya no regresará nunca.
El hombre siempre, etc.

Recitativo

PLACER
Así es mi reino:
siempre multiforme.
Coronado de rosas,
esculpido en selecto mármol blanco
como enjambre de jóvenes volubles.
Mirad a ése que duerme,
junto a las amapolas,
coronado de frescas hiedras,
con abundante y suelta su melena
que ni en sueños el cree se encanecerá.
Más allá, por la izquierda,
con la sonrisa en los labios,
un hermoso muchacho
se aproxima y lo mata con una piedra negra.
Otro, cerca de él, con feroz mirada
custodia el umbral del palacio y dice:
“Marcharos, débiles mancebos, marcharos al exilio”.

Sonata (Concierto para órgano)

Recitativo

BELLEZA
Calla: ¿qué sonido escucho?

Aria

PLACER
Un apuesto joven,
por puro gusto,
es despertado por un sonido lisonjero.
¿Y quieres lograr
que lo que oyó
continúe aún deleitándolo?
Un apuesto joven, etc.

Recitativo

BELLEZA
Se diría que posee alas,
y que incluso con la mano
hace obras más que mortales.

Aria

BELLEZA
Que venga el Tiempo
y que con sus funestas alas
elimine estas dulces diversiones
en tan plácidas riberas.
¿Él duerme, o ya no tiene garras?
No, no nos sirven tantos consejos
si para vivir no se vive.
Que venga el tiempo, etc.

Aria

DESENGAÑO
Cree el hombre que él descansa
cuando despliega las ocultas alas.
Pero si bien sus golpes están ocultos,
claras son después sus heridas.
Cree el hombre, etc.

Recitativo

TIEMPO
Tú crees que está lejos,
y el Tiempo siempre está junto a ti.

BELLEZA
Placer, no te comprendo.
Permaneces junto a mí lleno de ansiedad,
y sin embargo conmigo siempre están
el Tiempo y el Desengaño.

TIEMPO
Hasta el fin del mundo llega mi reino.
Si no quieres verme,
piensa en hacerte otra morada en el Cielo;
en el Cielo, a donde yo no llego,
y en donde reside la hermosa Eternidad.
Haz de mí un uso mejor,
puesto que si el Placer te engaña,
con tardío arrepentimiento me llamarás
y yo te responderé “no escucho”.

Aria

TIEMPO
¡Demente!
¿Presumes que no necesitas al Tiempo?
Voy por el mar, por los montes, por los ríos,
por entre escarpadas rocas,
camino a través de la guerra,
por los alegres albergues de rústicos pastores;
solo y audaz, camino solitario.
¡Demente! ¿Presumes, etc.

Recitativo

DESENGAÑO
El reino del Placer has visto, ahora ven.

TIEMPO
Busca un placer auténtico;
ve al reino donde reside la Verdad.

Cuarteto

BELLEZA
Si ya no eres un ministro de penurias,
para buscar donde está el verdadero placer
tu compañera fiel seré.

PLACER
No abandones la senda florida,
no sabes cual es el sendero que te está señalando.

DESENGAÑO Y TIEMPO
Si te vanaglorias, sincero Placer,
¿por qué huyes del espejo de la Verdad?

PLACER
Yo entrego felices regalos,
y no ofrezco una imagen idealizada
como la que se inventa para los héroes.

BELLEZA
Si ya no eres, etc.

SEGUNDA PARTE

Recitativo

TIEMPO
Si del falso Placer
viste ya la mentirosa escena,
del teatro de la Verdad,
he aquí que yo descorro el telón.
Observa y mira,
mira a aquella que la Verdad reclama;
verás que no se adorna
y siempre es hermosa.
Ceñida con blancas vestiduras,
se vuelve hacia el eterno Sol,
y si al espejo mira,
a la frágil mirada y pensamiento humano,
la falsedad devuelve a lo falso,
y la verdad a lo verdadero.

Aria

PLACER
Cierra, cierra tus bellos ojos,
y deja que vuelen lejos tus pensamientos.
De lo contrario, perderás para siempre,
infeliz, tus placeres.
Cierra, cierra tus, etc.

Recitativo

TIEMPO
Divididas en tres partes
las horas de tu vida mide, y observa;
observa el Tiempo pasado,
observa, ingrata,
el rechazo de las luces eternas,
y mira tu propio error.
Observa el presente,
que muere al nacer.
Más allá del denso velo
donde yace el futuro,
si tu mirada no lo descorre,
el pasaje está abierto a la esperanza
y a las obras.

Aria

BELLEZA
Yo esperaba encontrar en la Verdad el Placer,
pero no lo veo aún.
Antes bien, mi cruel destino
se aflige al verlo
y se pierde o palidece.
Yo esperaba, etc.

Recitativo

PLACER
Vives en vano afligida,
si me buscas y me llamas,
estoy presente.

Aria

PLACER
Tú juraste que nunca me abandonarías,
aunque el dolor fuera tu recompensa.
Si resuelves no amarme más,
ya sabes cual es el castigo
para quien a su palabra falta.
Tú juraste, etc.

Recitativo

TIEMPO
Observo, que la enferma los rayos del sol elude,
no soporta su gran luminosidad,
culpa al sol, cuando se trata
de un error de sus sentidos.
¿Qué resuelves? ¿Qué piensas?

Dúo

BELLEZA
Quisiera tener dos corazones en mi pecho:
uno lo entregaría al Arrepentimiento,
y el otro se lo daría al Placer.

DESENGAÑO
Pero, dime,
¿a cuál de los placeres?

BELLEZA
Al placer que más apaciblemente
ponga de manifiesto mi felicidad,
de la cual después me arrepentiría.
Quisiera tener, etc.

Recitativo

DESENGAÑO
Juraría que cerraste tus ojos
al espejo de la Verdad.

BELLEZA
Los ojos cerré por temor
a perder la belleza y mi placer.

DESENGAÑO
Cuanto más hermosa es el alma
que los despojos mortales,
tanto al Placer terrenal
el verdadero Placer prevalece.

Aria

DESENGAÑO
No le preocupa el oscuro valle
a quien desde el monte sabiamente lo mira,
y ve que se asienta en un mezquino horror.
Tras haberla un día amado,
es el alma desdeñada
la que detesta de su propio error.
Ya no le preocupa, etc.

Recitativo

TIEMPO
Es un grave herror
abandonar el seguro sendero
que el pie errante
ha encontrado.
Contigo está el Tiempo y el Consejo,
y cercana está la meta.

Aria

TIEMPO
Es un gran demente el timonel
que no quiere cambiar de rumbo,
sabiendo que el viento le es adverso.
Barquilla bien engalanada,
vuelve, vuelve, que aún estás a tiempo,
vuelve a la orilla.
Es un gran demente, etc.

Recitativo

BELLEZA
Dijiste la verdad y bien tarde la comprendí.
Pero, tal vez en mi aflicción,
reflexionando sobre el dolor, quiero y no quiero.

Cuarteto

BELLEZA
Quiero Tiempo para decidir…

TIEMPO
El Tiempo está junto a ti…

DESENGAÑO
… y el Consejo…

PLACER
… pero el Consejo es dolor.

TIEMPO
Antes de que yo te convierta en polvo,
sigue el bien…

DESENGAÑO
Huye del peligro…

PLACER
Tiempo habrá para cambiar de decisión.

BELLEZA
Quiero Tiempo, etc.

Recitativo

BELLEZA
Junto al palacio donde el Placer reside,
hay un hermoso jardín.
En él, un río turbio apenas se mueve
agitado por un viento denso y pesado;
dime, ese río, ¿de dónde surge?

DESENGAÑO
Escucha: surge del llanto
que derrama el mundo alocado,
y ese viento pesado y denso lo originan
los suspiros de los locos amantes.

BELLEZA
¿Desemboca ese río en el mar?

DESENGAÑO
Muere en el trayecto,
porque su meta
y el buen sendero olvida.

BELLEZA
¿Y el llanto de los justos?

DESENGAÑO
Hay gotas que al verlas parecen viles
y sin embargo, en el Cielo, son perlas.

Aria

PLACER
Deja la espina
y toma la rosa;
vas buscando
tu propio dolor.
Llegan las blancas canas
a nuestras sienes
cuando el corazón menos lo espera.
Deja la espina, etc.

Recitativo

BELLEZA
Con notas muy claras
la Verdad me llama,
amable Desengaño,
desde el espejo de la verdad.
¡Ah, haz que vea nuevamente la luz!

DESENGAÑO
Aquí está, a tu disposición.

BELLEZA
¡Adiós, Placer, adiós!

Aria

BELLEZA
Quiero cambiar mis deseos
y quiero decir: “me arrepiento”,
y no decir “me arrepentiré”.
Ahora que me siento desfallecer,
no quiero ofrecer a Dios
aquello que no tengo.
Quiero cambiar, etc.

Recitativo

BELLEZA
Ahora que tengo en mi mano
el verdadero espejo inmortal,
caerás, frágil cristal;
así pues, te arrojo al suelo, espejo infiel.

PLACER
¡Detente!

DESENGAÑO
Osado, ¿qué intentas hacer?

Aria

DESENGAÑO
El mal consejero de cabellos rubios
al suelo caerá.
Sufra, pues, su destrucción,
quien tan a menudo induce,
con lirios y rosas,
a tanto engaño a la Belleza.
Quien ya fue, etc.

Recitativo

BELLEZA
¿Pero qué veo, qué miro?
Creía ser hermosa y soy deforme.
En mi blonda cabellera,
de trenzas de rígidas serpientes,
la vergüenza y el dolor están royendo
mis alegres pensamientos.
¡Sí, sí, caed al suelo
ricos adornos de mis cabellos!
Llegue en este día el fin de mi delirio.

Aria

BELLEZA
Precioso pino del camino,
arroja al mar las gemas y el oro
si ellos hacen tropezar tus pies.
Busca, en cambio,
los tesoros que se dispersan
de un barco que se pierde,
pues llegar a puerto es una bendición.
Precioso pino, etc.

Recitativo acompañado

BELLEZA
Sí, bella Penitencia,
mientras yo arrepentida derramo amargo llanto,
bríndame un áspero manto
y mientras arrojo las flores, dame las espinas.
En remotos lugares viviré,
mas siempre sola,
pues sólo debe vivir entre monstruos,
en solitario claustro, el monstruo de la vanidad.

Dúo

TIEMPO Y DESENGAÑO
El hermoso llanto de la dorada aurora,
es una perla en cada flor.
Sin embargo, es menos grato el fluir de ese llanto,
que el que hace surgir el dolor
en un corazón arrepentido.
El hermoso llanto, etc.

Recitativo

BELLEZA
Placer, que hasta ahora has vivido conmigo,
observa la Verdad reflejada en este espejo,
vuela tan lejos de mí,
que del cuándo y del cómo
de tu vil nacimiento,
yo no me vuelva a acordar.
Que me olvide de ti y de tu nombre por siempre.

Aria

PLACER
Como nube que el viento arrastra,
de ti huyo, desdeñado y acosado.
Si el engaño es mi único alimento
¿cómo puedo vivir con la Verdad?
Como nube, etc.

Recitativo acompañado

BELLEZA
Eternas Inteligencias del Cielo,
que con verdadera doctrina
enseñáis a bien amar;
¡oíd, ángeles, oíd mi llanto!
y si la verdad del sol eterno
trae la luz inmortal, enseñádmela,
y haced que las obras respondan
a ese gran deseo.

Aria

BELLEZA
Tú, predilecto ministro del Cielo,
no encontrarás más en mi pecho
ni un deseo impío, ni una vana pasión.
Y si viví desagradecida a Dios,
tú, guardián de mis sentimientos,
a Él llévale mi nuevo corazón.
Tú, predilecto ministro, etc.
Digitalizado y traducido por:
José Luís Roviaro 2016